Me lo sono sempre chiesta. È qualcosa che sfugge? È qualcosa che rimane? È qualcosa che arriva all’improvviso o è qualcosa di coltivato? È un qualcosa che ci attende o è qualcosa che si deve cercare nel presente?
Cercando su vari dizionari ho trovato queste definizioni: “Condizione di letizia e di gioia, di soddisfazione e contentezza”. “Stato di chi ritiene soddisfatto ogni suo desiderio”. “Condizione di chi è felice e appagato”. Wikipedia riporta anche questo dettaglio: “Il termine non solo indica gioia ma l’accettazione del diverso e la tranquillità con gli altri”.
Boom.
Niente male, eh? Sì, lo so. Anche io la prima cosa che ho pensato è stata: “Caspita, ma allora io sono infelice”. Consapevole di questo, mi sono messa in AZIONE. Ho quindi deciso che ad ogni mia emozione dovesse seguire un agire in maniera consapevole. Da qui il nome EmoAzioni.
Ho cominciato ad interrogare la mia mente e ad osservare il mio cuore con sguardo introspettivo, amorevole e compassionevole.
La mia scelta di diventare trainer in intelligenza emotiva è stata molto naturale. Una frase di Galileo Galilei che mi fa emozionare ogni volta che la leggo è: “Non possiamo insegnare nulla a nessuno. Possiamo solo aiutare qualcuno a scoprire quello che ha dentro”.
E’ quello che voglio. Che più desidero. Mi sono accorta di cercare costantemente questa cosa ogni singolo giorno della mia vita, per ritrovare un benessere mio e per gli altri.
Ora sono pronta. Il coaching è scomodità, fatica, esempio, risveglio, intenzionalità, consapevolezza. E’ una forma di amore all’ennesima potenza.
Io sono pronta per allenare la tua mente, e tu? Sei pronto per essere felice?