“NO! I compiti adesso non li faccio!”

Quante volte ti sei trovato/a di fronte a tuo figlio/a che, con una determinazione incredibile per l’età che ha, afferma che non ha nessuna intenzione di mettersi seduto ed eseguire i compiti per il giorno dopo?

Studiando come applicare nella mia vita l’intelligenza emotiva ho compreso quali sono le “mosse” da mettere in atto anche in contesti di questo tipo, per poterla gestire al meglio e soprattutto…sopravvivere allo stress!!

Di fronte ad una situazione del genere è utile fermarsi un attimo per ascoltare te stesso, riflettere e farti alcune domande:

1- Che cosa sto provando? Qual’è l’emozione che mi sta pervadendo? 

2- Perchè sto provando quest’emozione? Cosa vuole comunicarmi esattamente?

3- Io cosa voglio ottenere? Come voglio uscire da questa situazione? 

4- Per far sì che quello che desidero avvenga, cosa posso fare?

Avendo acquisito maggior consapevolezza su cosa ti sta accadendo interiormente, sposta solo successivamente l’attenzione sul BAMBINO, chiedendoti:

1- Che cosa sta provando lui? Quali sono le emozioni che lo stanno pervadendo?

2- Cosa potrebbe voler ottenere alla fine?

3- Ci sono altre emozioni nascoste sotto quella principale?

Ti riporto qui la mia personale esperienza, il giorno in cui ho capito questo mi sono sentita molto più leggera!

In una situazione simile ho immediatamente capito che, in me, la rabbia aveva preso il sopravvento (do un nome all’emozione che mi sta pervadendo)

Benvenuta cara rabbia, ti conosco molto bene ormai, e visto che voglio considerarti un’amica fammi capire che cosa vuoi dirmi esattamente… (non sono pazza, ma parlare con la tua vocina interiore imparerai che è davvero utile…). 

Beh, mi arrabbio perchè mio figlio di 9 anni mi vuole sfidare. 

OK. 

Ma sono proprio sicura voglia sfidarmi? Mmm… 

Perchè fa così? Io non gli ho fatto nulla in fin dei conti, quindi non ce l’ha direttamente con me. Cosa sta provando lui? (individuo l’emozione che pervade il bambino)

Forse vuole ottenere di giocare di più? (cosa vuole ottenere il bambino con questo atteggiamento?)

Quindi dietro la sua rabbia c’è anche una sorta di inquietudine? (possibile emozione nascosta sotto quella principale)

Ma certo!! Forse vuole avere più tempo libero. Quindi lui è arrabbiato, non perchè non vuole fare i compiti, ma prova inquietudine perchè inconsciamente sta cercando un modo per farli senza però rubare tempo al gioco!!

Ok, grazie rabbia, ora mi sento già più calma. Posso parlargli lucidamente e forse posso aiutarlo.

Innanzitutto gli faccio qualche domanda per assicurarmi di aver capito esattamente quello che sta provando. Poi potrei proporgli di concordare insieme un orario per lo svolgimento mettendolo nero su bianco (cosa posso fare per ottenere quello che voglio, cioè che lui faccia i suoi compiti?).

Una sorta di “accordo”. In questo bambino si sentirà capito nel suo bisogno (quello di giocare appunto) e sarà più collaborativo. 

La proposta è stata accettata da mio figlio con entusiasmo. 

Ora questa metodologia la utilizziamo spesso e ne siamo entrambi soddisfatti. 

E ti dirò anche che i compiti sono svolti in maniera più autonoma ed accurata, il che dimostra quanto sia importante anche per lui portare a termine i suoi impegni con dedizione.

Hai a disposizione delle scelte:

“attraversare” le tue emozioni ed essere più “intenzionale”?

Oppure urlare come un/una matto/a, dare punizioni ed alimentare il ciclo della rabbia sia in te che nel bambino?

Buon allenamento!! E … ascolta ed interroga le tue emozioni tutti i giorni!!